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Trattenuta mensile sullo stipendio dei dipendenti comunali e divieto ex art. 17, L. n.152/1968: quid juris?
L’ente pubblico locale non può eseguire trattenute sulla retribuzione mensile dei propri dipendenti per devolverlo alla Cassa di previdenza sovvenzioni e assistenza tra i dipendenti comunali, a ciò ostando la specifica previsione dell’art. 17 della L. n. 152/1968 che stabilisce il divieto alle amministrazioni degli enti locali di corrispondere trattamenti supplementari di fine servizio e
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È legittimo sostituire le ferie con la malattia per evitare il licenziamento
La Suprema Corte con l’ordinanza n. 19062 del 14 settembre 2020 ha affermato che il lavoratore ha facoltà di sostituire alla malattia la fruizione delle ferie, maturate e non godute, allo scopo di sospendere il decorso del periodo di comporto. L’ordinanza si inserisce in quel filone giurisprudenziale che valorizza le clausole generali di correttezza e
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Il lavoratore disabile ha diritto ai permessi in continuità con le festività
I permessi ex art. 33, comma 6, della legge n. 104 del 1992 sono riconosciuti al lavoratore portatore di handicap in ragione della necessità di una più agevole integrazione familiare e sociale, senza che la fruizione del beneficio debba essere necessariamente diretto alle esigenze di cura (Cass. civ., sez. lavoro, 25/9/2020, n. 20243).
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Il portalettere dimentica di consegnare la posta? Va licenziato
L’omessa consegna di un notevole quantitativo di missive integra una giusta causa di licenziamento della dipendente di Poste Italiane, in quanto la condotta, per la sua gravità, è idonea a scuotere la fiducia del datore di lavoro e far ritenere la continuazione del rapporto pregiudizievole agli scopi aziendali (Cass. civ. sez. Lav., 22/9/2020, n. 19845).
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Infortuni sul lavoro: non spetta la rendita ai superstiti se il nucleo familiare è autosufficiente
Il riferimento ai “mezzi di sussistenza” di cui all’art. 106, T.U. n. 1124/1965, richiamando i “mezzi necessari per vivere” di cui all’art. 38, comma 1°, Cost., piuttosto che i “mezzi adeguati alle esigenze di vita del lavoratore” di cui al successivo comma 2°, inscrive la prestazione per cui è causa nel modello di solidarietà collettiva
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L’obbligo di repêchage non va indicato nella lettera di licenziamento
La Suprema Corte con la sentenza n. 16795 del 6 agosto 2020 afferma che il datore di lavoro ha l’obbligo di comunicare per iscritto i motivi del recesso, ma non è tenuto ad esporre specificatamente tutti gli elementi di fatto e di diritto a base del provvedimento, compresa l’impossibilità di adibire il lavoratore ad altre
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In malattia per dermatite, fa un secondo lavoro come barista: va licenziato
L’espletamento di altra attività, lavorativa ed extralavorativa, da parte del lavoratore durante lo stato di malattia è idoneo a violare i doveri contrattuali di correttezza e buona fede nell’adempimento dell’obbligazione e a giustificare il recesso del datore di lavoro (solo) laddove si riscontri che l’attività espletata costituisca indice di una scarsa attenzione del lavoratore alla
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Percepisce somme non dovute a titolo di anticipazione del TFR: licenziata per giusta causa
Il contributo si sofferma sulla pronuncia della Cassazione civile, sez. lav., del 14 luglio 2020 n. 14968, che ha riconosciuto la legittimità del licenziamento della lavoratrice ricorrente la quale aveva percepito somme non dovute a titolo di anticipazione del TFR. La Suprema Corte di Cassazione ha confermato la sentenza oggetto di gravame muovendo dagli esiti
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Conteggiate le risoluzioni consensuali “obbligate” nella soglia massima per i licenziamenti collettivi
La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 15401/2020, modificando il proprio orientamento, ha recentemente affermato che, ai fini del calcolo della soglia dei 5 licenziamenti entro i 120 giorni oltre la quale è obbligatorio per il datore di lavoro attivare una procedura di licenziamento collettivo, vengono considerate anche le risoluzioni consensuali, qualora queste rappresentino una
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S.c.a.r.l. e contratto a termine nel 2012: attenzione alla contrattazione di primo e secondo livello
La ricostruzione del tenore delle norme dettate dalla contrattazione di secondo livello ed ancora inferiore è demandata al giudice di merito e può essere censurata davanti alla Corte di legittimità solo per violazione delle norme in tema di interpretazione dei contratti con la specifica denuncia dei canoni che si assume siano stati violati (Cassazione Civile,
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