È illegittimo escludere dalle prestazioni di sicurezza sociale i lavoratori extra-Ue che non siano titolari dello status di “soggiornanti di lungo periodo”. Alla stregua di tale principio, la Corte di Giustizia Ue ha bocciato la normativa italiana che esclude i cittadini di paesi terzi dal beneficio degli assegni di natalità e di maternità giudicandola non conforme alla normativa dell’Unione. La questione è stata affrontata nella causa C-350/20 (sentenza del 2 settembre 2021) instaurata tra alcuni cittadini di Paesi terzi, che soggiornano legalmente in Italia in quanto titolari di un permesso unico, ai quali l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) ha rifiutato la concessione di un assegno di natalità (il Bonus bebè ex legge n. 190/2014) e di un assegno di maternità dei comuni.