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Di seguito l’articolo del Prof. Marinelli, pubblicato su Il lavoro nella giurisprudenza n. 7/2020, Ipsoa, Milano.
La qualificazione dell’infezione da coronavirus come infortunio sul lavoro da parte del legislatore ha determinato il sorgere di timori in merito ad un possibile ampliamento della responsabilità civile e penale del datore di lavoro. La disposizione però non solo è conforme alla costante interpretazione della giurisprudenza sulla nozione di infortunio sul lavoro, ma letta in correlazione con i successivi chiarimenti operati dal legislatore permette di risolvere positivamente per il datore di lavoro alcuni dubbi interpretativi in ordine alla corretta lettura dell’art. 2087 c.c.