È legittima la sanzione pecuniaria disciplinare comminata a un Assistente Capo della Polizia di Stato per avere presentato al Dirigente della Squadra Mobile una relazione riservata nella quale erano sollevati dubbi sul comportamento dell’Ispettore Superiore suo superiore diretto, poi rivelatasi infondati nella susseguente indagine penale. Un membro della Polizia di Stato dotato di adeguata esperienza avrebbe dovuto effettuare alcuni semplici accertamenti prima di adombrare comportamenti scorretti in capo al suo diretto superiore. É quanto deciso dal T.A.R. Lombardia Milano con sentenza 14 aprile, n. 929.